Pino CONTENTO
DOLCE RISVEGLIO
Un lussurioso immenso
parco verde
un accogliente antico castello
di fronte ad un incantevole mare.
Tu mia principessa ed io tuo principe
in quegli spazi estesi abitavamo
riveriti da rispettosi solerti governanti.
Arabi cavalli dalla
testa affusolata
e collo elegante, sellati per noi,
guidavamo per i sentieri frondosi
ora al galoppo, poi come a passo di danza
deliziosamente fianco a fianco.
Una sosta ristoratrice
alla fonte leonina
mentre si abbeveravano i magnifici corsieri
noi a braccia nude e mani cave
ci lanciavamo freschi getti d’acqua
come ragazzini giocherelloni.
Passione e amore,
dolci come non mai
mescolati nel profumo della brezza marina,
il musicale stormire delle foglie
e versi e canti della fauna selvaggina
tutto amore mio era divino.
Oh, i puntuali toni della sveglia,
è l’ora degli abituali doveri…
Che brusco risveglio!
Ma sono ugualmente felice
nell’osservarti che mi conforta
tanto notare; eri bella nel sogno,
e non meno ora appena svegliata
LA FAMIGLIA
E’ una giornata di splendido sole,
vedi una donna con ritmo svelto
stendere sulle corde del terrazzino
delle bianche ed ampie lenzuola.
Poi nel prendere ancora indumenti
di piccola taglia, li dispone con calma,
forse al riparo da alterazione dei colori
con particolare diligenza e dedizione.
Si nota bene che in quella casa c’è famiglia:
una mamma, un marito ed un figlio
che cresce amato dai suoi genitori.
Lui si regge appena in equilibrio,
ma non rinuncia di fare passettini
per andare felice incontro al papà
rientrante stanco solo di sera.
Tra una faccenda e l’altra si passa
ad approntare tavola e cena,
tralasciando la stanchezza del giorno,
inizia una serie di trastulli e giochino
ed un padre estasiato ritorna bambino.
IL TUO SILENZIO
Un velo di sconforto
annebbiava le mie idee
per il tuo casuale distratto
o comprensibile silenzio.
Pensavo: tornerà fra un mese
più o meno, più stanca di prima.
No! Avrà mollato luogo, lavoro
e persone, me compreso per diritto
di vivere aria diversa.
Chissà quando, se… la vedrò?
Mi chiamerà in occasione idonea?
Forse avrà cambiato anche numero
sono sommamente convinto. È finita!
Come il fuoco sono i sentimenti:
ardore e cenere. Acre delusione.
Poi, ravvedutomi dicevo a me stesso:
ma, se ha agito per il suo bene
non importa sapere dove lei si trovi
e che nessuno
sapesse, meglio ancora.
E invece ieri, ecco, inaspettato ieri
sei apparsa come un miraggio
tanto da vibrarmi le palpebre,
sorpreso; non credevo ai miei occhi.
Ma, avvicinandoti decisa verso me
vedevo certo e chiaro. Eri Tu!
Un saluto. Poche parole confuse
soffocate da una turbinosa emozione;
era un delizioso ciclone di gioia.
POESIA
Laddove c’ è incomprensione
e ostilità, oh Musa,
fa giungere le tue dolci alate parole
per allietare l’orecchio indurito
dall’odio e dalla violenza.
Solo i tuoi argomenti sono
vellutata forza suadente
capace di commuovere
cuori di pietra, inumidire pupille
per lacrimare di gioia.
Tu puoi stabilire pace, amore
e buona vita dovunque.
Su, dai; fai arrivare là il tuo canto
accordato dai melodiosi toni
della tua arpa d’oro riposta.
LO SGUARDO
Occhi verdi, visino ovale,
appena un timido sorriso.
Diceva tutto il suo sguardo.
Avvicinatasi, sussurrò a bassa voce
come a rivelare un segreto:
“Tu sei simpatico.”
Non era bella né senza grazia,
però da molti ignorata.
Desiderava attenzione
essere notata, poter ricambiare
amore o amicizia che sia
ma ingiusta solitudine
e indifferenza subiva.
Voleva liberare teneri pensieri
sepolti nel cuore vibrante,
consentirsi un docile amante
per non assopire quel soave volere:
abbandonarsi alle emozioni dei sensi,
di quelle che fanno sognare da svegli.
FOLLIA D’ AMORE
Mary, no! Non telefonarmi.
Ti prego, ogni ring
può essere una delusione
alla sperata gioia
nel caso non fossi Tu.
*
Non fissiamo appuntamenti,
ogni prolungata attesa
è un’ agonia atroce,
insopportabile tormento.
*
Vieni quando vuoi,
non occorre tu mi avvisi
sospenderò qualunque cosa
importante o meno che sia.
*
Sorpreso, ti vedrò immobile
sulla soglia dell’entrata
come una statuaria divinità
restando un attimino incantato.
*
Poi, rapiti dall’entusiasmo:
un’ ora, un giorno, mesi;
o illimitato tempo
vissuto bene sarà il nostro amore!
LA PACE
Volesse,
una divinità non rivale
ma sincera e spedita
poter favorire il passaggio
della Pace nel mondo ferito.
Lei solo puó, mediatrice
scettro alla mano,
dall' antico trono di avorio
lancia a braccio proteso una
gocciola divina che immediato
arcobaleno diviene
dai meravigliosi colori puliti.
A solo guardare
lo splendore dei suoi occhi
già proietta luce nel cuore,
elevando il senno al superiore
grado dei sereni orizzonti.
Pur anco un ignobile violento,
rapito da rimorso e rossore
si piega in ginocchio umilmente.
Però, non tutte le strade
la conducono dove desidera,
siccome pacifica non combatte;
suo è il compito di riunire
giammai scontrosa affatto.
Eterni e saldi sentimenti
sono in Essa: Amore e armonia.
NON IMPORTA
NOI POETI
Se pensate che noi poeti
siamo solo dei sognatori,
non è così
Con i nostri desideri e agitazioni
ci inoltriamo nelle profondità
dell‘animo e l‘ universo
scandagliando oscurità e luce.
Interpreti di vizi e virtù, dolori e
inimmaginabili cose immense,
la nostra voce diviene ritmo timbrico,
ardente fremito, nell‘ intuire
che anche le cose parlano
per loro tacita espressione.
Particolari, bellezza, amore e
quanto più di soave nascosto,
fedelmente con rigore trascriviamo
sentimenti sulla pagina; emozioni
che vogliono essere liberate
per farsi conoscere dall‘ umanità.
MARIA
Maria,
anche tu peregrinasti
sulla terra tra la gente ostile
cui ti negarono l'urgente asilo.
Con la solitudine e smarrimento
scendeva la notte e gelo,
si doveva dunque agire;
decideste per l' unico rifugio:
una stalla, ivi un bue e l'asinello
con il loro respiro
intiepidivano il misero ostello.
Provvidenza e fede pura in Dio,
oltre al cuore di una madre
e le premure di un sereno sposo,
superaste difficoltà e malinconia.
La tua vita terrena è scritta
nel libro ineccepibile della verità,
ove si legge: Assunta in cielo.
Soave Regina dell'Universo
Sposa e Madre del Signore.
Vicino al sommo Padre,
davanti alla corte celeste
intercedi per noi pur peccatori,
non solo per facoltà che puoi, ma
perché è sorgente d'amore, vita;
pazienza e perdono
il cuore di una divina Maria.
NUOVA ERA
Non
mi affascina affatto,
la tastiera del piano arrotolata
che si propone come o più
di un pianoforte tradizionale.
Oh!Maestria, amore artigiano
quanto hai dato…
Tu, alla funzione anima
doni corpo e immagine estetica,
sinuose forme e lucenti lacche,
costante ricerca del naturale autentico
per appagare lo spirito esigente;
non come la fredda Tecnologia
che talor sminuisce,alterando
la feconda mano dell‘Ingegno.
PRIMAVERA
Sei
ancora assonnata, pigrona
che aspetti,
che tanto tardi a venire?
I fiori dischiusi soffrono
per il cupo grigiore,
l'inadeguato clima
e le nubi minacciose
indirovesciano pioggia.
La vegetazione tutta,
vuole sorridere alla vita,
giochi di rondini a stormi
e carezze d'ali di farfalle.
Sol tu puoi,raggiante luce,
che fa iridescente il giorno
cielo stellato di notte
e glabra luna.
Oh,Primavera!
SI È STANCHI
Dormirei
come un ghiro
svegliandomi dopo un anno.
Al pigro risveglio
stropicciandomi le ciglia,
sarei curioso di sapere
se governo e società avessero
trovato un comune parere.
Chiunque,
metterebbe calzari alati
se ciò fosse conclusione ideale.
Ma si è stanchi delle diatribe
e di sermoni estenuanti,
rumorose e vuote parole;
meglio sarebbe
una critica che suoni lode.
S‘involarono
semi nel vento
e non si sa dove
avranno messo radici.
*
Il destino e le correnti
conoscono il luogo segreto
che mai riveleranno
*
Forse saranno fiori stupendi
o frutta deliziose
per nutrire bimbi da crescere.
Ecco
le sue giornate,
piovose o pallide come l’anemia,
ottobre è arrivato
con la sua malinconia.
Oltre al tempo noioso
si aggiunge l'informazione
della televisione e stampa
sempre più estesa e sconfortante.
Se, queste sono, proprio non vorrei
più ricevere notizie:
suicidi, omicidi, rapine;
feroce aggressione all’infanzia
guerre sparse nel mondo.
Politiche conflittuali e approssimate,
economia agonizzante a rosso
e il ministro armato di mannaia
assesta colpi spaccando ossa.
Ideali convulsi senza indirizzo,
confusione, teorie nella ressa
imprigionate a consueto vizio.
Ci si è distratti, dalla originale sapienza
che riuniva lo scopo della vita,
il rapporto dell’uomo tra natura e scienza.
Questa
nuova moneta
tanto attesa, immediata,
austera; deludente è diventata.
Pagante, sorda senza suono
il suo nome sembra vuol
significare erosione.
Rimpiangiamo amaramente
la voluta morte a cento anni
della nostra Lira. Chiaro sinonimo
di strumento musicale, vero canto,
non angoscia od ansia, ma
argento sonoro era quel contante.
Un
nuvoloso sabato sera
ti incammini con malumore
assorto nei tuoi noiosi pensieri.
Improvviso ti senti chiamare
con tono limpido e cordiale
fino a farti girare.
È una ragazzina educata
con affetto sincero vuole salutare
porgendo baci e un tenero abbraccio.
Ti giustifichi per la distrazione,
ma lei sorride dicendo: lo so.
Non mi hai vista, eri distratto.
Di
colpo la gioia commossa
sgombra l’inquietudine
nel pensare che un saluto vero
senza ipocrisia
ti riempie il vuoto di ogni volume.
La
natura ha donato ai piccoli
la nascosta Verità di Dio.
Basta un niente per demolire
una apparente noia da morire.
Sally,
favolosa mora,
è la verde età tua amica
che ti fa radiosa ancora.
Sei eleganza di Venere, quando
abbigliata nelle pregevoli sete
si muovono le tue nobili linee
con regale delicatezza.
La tua presenza è solare,
rinnova come la brezza marina
nei giardini di un lungomare.
Se gli anni per conto loro vanno
ti si ferma saldo l'aspetto giovanile
nella sua naturalezza.
Ti è indifferente il tempo che passa
ne tanto o poco t’importa
di questo dio che ci fa arrugginire,
Tu splendida Sally, serena
sorridi al momento e all'avvenire.
LE PALME
VIA
COL VENTO
Improvvisamente
con scherzosa prepotenza
si ostina a denudarti
un’ardita folata di vento, e
ti scompiglia i capelli fluttuanti
composti e ordinati poc’anzi.
Socchiudi gli occhi per difesa,
arricciando appena il naso
con forza energica opponi resistenza.
Sei apparsa: una magica figura
in quel confuso istante,
quasi fossi discesa sulla terra
sembravi eterea creatura.
LO SQUARCIO
Una torva
immensa nuvola
con squarcio ad ellisse
delinea palpebre rugose.
Il sole ardente,
sembra un occhio
che spia l’umanità
laddove la gente ignara
si muove turbinosamente
nei suoi mestieri e faccende.