OPERA UNICA
Quinta Sezione: Nuovo ciclo
IL CASTELLO DI CARTA CHE NON
C’È PIÙ
(159)
Aspettare, continuare a sognare
rivedere dolci cose ormai lontane,
cari ricordi alla mente
pensieri vani
perché ?
perché non riuscire a scordare,
perché restare ancorati
ad un passato ormai lontano nel tempo ?
È tempo di convincersi
che occorre rifare
un nuovo castello di sogni
con basi di cemento
e non con fondamenta di carta
come una volta,
quella volta ormai lontana
quando il vento ha spazzato via
il castello a base di carta
rimasto in piedi quel poco,
solo quel poco per farmi impazzire:
impazzire di lei.
Ormai è crollato
i cocci son volati via,
spazzati dal vento
dal primo vento
che si è abbattuto su noi.
Adesso sono rimasto solo
per cercare di rimettere pietra su pietra
con altro materiale
più duraturo
per non correre il rischio al primo vento
di restare per sempre all’aperto.
È tempo ormai di scordare
il castello di carta
è giunta ormai l’ora
di costruire
un nuovo amore.
Abbiategrasso 24/06/1972
Pubblicata su: AA.VV., POESIE DEL NUOVO MILLENNIO,
Giuseppe Aletti Editore, Rocca Imperiale (CS), Giugno 2002